Come nasce un integratore della Mytho?
Vi siete mai chiesti come nasce un integratore?
Vivere a lungo e in salute è sempre stata l’esigenza primaria dell’essere umano. La cura, spesso anche la sconfitta delle malattie più importanti, si deve alla scoperta di nuovi farmaci. Ma questo è un processo lungo, complesso e costoso, non privo di rischi economici per l’industria farmaceutica. Oltretutto, ai benefici dei farmaci, talvolta si contrappongono importanti effetti collaterali che ne limitano l’uso sfiduciando sia i medici che i pazienti. Per questo motivo negli ultimi anni ha avuto notevole successo il mercato degli integratori alimentari, la cui composizione si rifà generalmente a sostanze naturali, più sicure e ben tollerate, in alcuni casi addirittura più efficaci rispetto ai farmaci veri e propri.
Rispondere a questa domanda non è per nulla semplice. Per la MYTHO, la progettazione di un nuovo integratore alimentare deve soddisfare le esigenze di marketing e contemporaneamente aderire alla vera mission dell’azienda: mettere in commercio prodotti utili a contrastare le principali patologie croniche del mondo occidentale, migliorare la salute e le performance fisiche degli atleti, aiutare le persone a raggiungere un maggiore equilibrio fisico, estetico e mentale.
Come nascono in nostri integratori?
Le principali domande che ci facciamo quando pensiamo a un nuovo integratore sono:
1- C’è una richiesta di mercato rispetto a un determinato problema di salute che ci sta a cuore?
2- Quali e quanti progetti sono già stati fatti rispetto a quel bisogno?
3- Come possiamo rispondere al meglio a quel determinato problema?
Per esempio, quando abbiamo progettato il MYTHOXAN HD, pensavamo di realizzare un integratore per la sarcopenia (perdita muscolare) che riguarda gli anziani, i malati di cancro e i pazienti affetti da patologie croniche.
La ricerca nei database internazionali, gli studi condotti in vitro, in vivo e l’esperienza clinica internazionale ci consigliavano di costruire una formula capace di incidere sulla sintesi di albumina, sull’infiammazione e sull’eccesso dei radicali liberi presente in quelle condizioni.
La progettazione doveva avere al centro il paziente e soddisfare una necessità medica estremamente importante. Una volta elaborata la formula dovevamo individuare il produttore, reperire le materie prime, trovare la forma più adatta e dare il via alla fase industriale.
Si può comunque partire da una buona idea ma non sempre è possibile mettere insieme sostanze diverse. Per scoprirlo bisogna studiare la miscela, fare studi di stabilità mettendo il prodotto in condizioni di umidità e temperatura estreme. Superati tutti questi passaggi, il nuovo integratore viene finalmente registrato e, una volta preparate le grafiche e studiato il marketing, messo in commercio.
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