Anemia nel paziente anziano

Circa 10 anni fa, con il supporto della “Associazione per la Ricerca in Oncologia Ginecologica”, i professori Antonio Macciò e Clelia Madeddu della Università di Cagliari, pubblicarono un bellissimo articolo su una condizione che colpisce molti pazienti anziani:
GESTIONE DELL’ANEMIA e DELL’INFIAMMAZIONE NEI SOGGETTI ANZIANI.
Anemia – Macciò, Madeddu, 2012
L’anemia di qualsiasi grado condiziona in modo significativo la morbilità, mortalità e fragilità nei pazienti anziani. Tra i vari tipi di anemia nell’anziano un ruolo peculiare sembra giocare l’anemia associata all’infiammazione cronica, che resta la forma di anemia più complessa da trattare.
L’origine di questa infiammazione aspecifica negli anziani non è stata ancora chiarita ma sembra plausibile che lo stress ossidativo, che accompagna l’invecchiamento, sia in realtà una delle principali cause di questa anemia. Considerando i meccanismi eziopatogenetici dell’anemia infiammatoria nella popolazione anziana, un approccio nutrizionale/dietetico integrato con nutraceutici in grado di manipolare lo stress ossidativo e la relativa infiammazione può prevenire l’insorgenza di questa anemia e il suo impatto negativo sulle prestazioni e sulla qualità della vita dei pazienti.
Nell’interessarmi al problema della anemia dell’anziano e del potenziale utilizzo degli aminoacidi essenziali ho trovato un articolo pubblicato 2 anni fa su Nutrients:
“Histidine in Health and Disease: Metabolism, Physiological Importance, and Use as a Supplement”. – Milan Holececk 2020
Quando si pensa alla malnutrizione non si pensa che l’istidina è un aminoacido essenziale che funge da precursore per la sintesi dell’istamina, svolge un ruolo centrale nella difesa immunitaria ed è sito di legame per l’atomo di ferro dell’emoglobina (la proteina responsabile del colore rosso del sangue) e della mioglobina muscolare.
Quindi, l’istidina è un aminoacido di grande importanza per il trasporto di ossigeno e per il controllo dei valori del pH ematico. Soprattutto negli anziani, una carenza di istidina può condurre ad anemia e al peggioramento di altre condizioni cliniche.
Istidina ha proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, chelanti ed esercita un controllo sulla glicazione e lipossidazione delle proteine.
L’istidina è precursore di due peptidi come Carnosina e Omocarnosina che hanno effetti favorevoli sull’esercizio fisico, i deficit neurologici, le dermatiti atopiche, la sindrome metabolica e l’anemia nel paziente uremico.
L’anemia associata a una diminuzione della concentrazione di istidina nel sangue è stata ripetutamente osservata in pazienti con malattia renale cronica, in particolare nei pazienti sottoposti a dialisi.
Oltre al presunto effetto positivo sull’eritropoiesi, un motivo per sostenere l’integrazione di istidina nei pazienti con malattia renale cronica è la capacità di neutralizzare l’eccesso di ROS e il danno tissutale associato al sovraccarico di ferro.
La supplementazione combinata di ferro con istidina ha mostrato di essere più efficace nella terapia dell’anemia uremica rispetto al solo ferro.
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