Nei giorni scorsi mentre si parlava della differenza fra cibi sani e cibi spazzatura si è finiti per affrontare la questione degli integratori, dei farmaci a base di metformina e dell’insulina come ultima spiaggia quando la terapia orale non dovesse bastare.
Sono bastati pochi minuti per avere l’impressione che molti diabetici non conoscano le origini del loro problema e che nessuno gliele abbia mai spiegate veramente.
L’insulina è un ormone prodotto dal pancreas che permette il trasporto e l’immagazzinamento del glucosio nelle cellule, dove viene “bruciato” per produrre l’energia vitale. Quando si parla di insulino-resistenza le cellule non rispondono all’azione dell’insulina, sono cioè resistenti all’azione di quell’ormone.
Il glucosio è la nostra fonte primaria di energia e produrre energia, tutte le forme di energia, ha un costo molto elevato. Come per una macchina, anche il nostro corpo ha bisogno di introdurre la materia prima che in parte viene consumata e in parte dispersa.
Il segreto per vivere bene e in salute è riuscire a produrre energia disperdendone la minore quantità possibile.
I passaggi della sintesi di energia sono molto complicati ma vediamo di semplificare:
• L’insulina regola l’ingresso del glucosio nelle cellule del muscolo scheletrico, del fegato e del tessuto adiposo. Dopo un pasto, tutti i carboidrati vengono scomposti e trasformati in glucosio e altri zuccheri semplici che vengono poi assorbiti a livello intestinale. A quel punto, se i recettori del glucosio (GLUT-n) presenti nei vari organi funzionano correttamente, il livello di glucosio nel sangue aumenta e il segnale arriva al pancreas che rilascia insulina.
• La quantità di insulina rilasciata è proporzionale ai carboidrati contenuti del pasto. Ed è per questo che un paziente diabetico dovrebbe conoscere la composizione oltre la quantità di ciò che introduce (cibi e bevande).
• L’insulina favorisce l’ingresso del glucosio all’interno delle cellule stimolando i recettori del glucosio (Glut-n). In pratica l’insulina apre la porta, il glucosio entra nelle cellule e viene metabolizzato.
A quel punto i livelli di glicemia diminuiscono e così anche il rilascio di insulina dal pancreas.
Quando le cellule non sono più in grado di far entrare il glucosio al loro interno si parla di insulino resistenza.
L’insulino resistenza fa salire la glicemia (glucosio nel sangue) e le cellule, come conseguenza, non hanno sufficiente materia prima da bruciare e risultano carenti di energia.
A quel punto, la presenza eccessiva di glucosio nel sangue induce il pancreas a produrre di continuo l’insulina fino a quando non ce la fa più. I valori di glicemia, costanti oltre una certa soglia, indicano che è comparso il diabete di tipo 2.
L’eccesso di zuccheri disattiva certi enzimi e si formano legami chimici con le proteine del sangue (emoglobina glicata) producendo danni irreparabili ai nostri organi e al nostro DNA, facendoci invecchiare più velocemente.
Da quanto descritto si capisce come il diabete di tipo2 sia una malattia fortemente condizionata da ciò che mangiamo e che abbiamo mangiato nel corso di tutta la vita. L’esercizio fisico e la corretta nutrizione sono fondamentali per la prevenzione del diabete di tipo 2 che predispone al rischio di infarto e ictus, retinopatie e insufficienza renale.
Perché gli aminoacidi possono essere utili?
I motivi sono diversi, per semplicità occorre sempre considerare che gli aminoacidi essenziali sono fondamentali per la sintesi di tutte le proteine del corpo e che i recettori del glucosio (GLUT-n) sono enzimi, ossia delle specifiche proteine formate da lunghe catene di aminoacidi. Inoltre, il glucosio viene bruciato nei mitocondri ed è dimostrato che una buona miscela di aminoacidi essenziali possa favorire la formazione di nuovi mitocondri (ricambio). Per questo motivo, tutti i pazienti diabetici o che rischiano di avere il diabete di tipo2 dovrebbero assumere aminoacidi essenziali: per sintetizzare proteine muscolari, aumentare le riserve energetiche, ridurre l’infiammazione e l’invecchiamento, migliorare la resistenza all’insulina.